Pubblica Amministrazione alla ricerca di nuove competenze

Una Pubblica amministrazione efficiente significa oggi anche una P.A. che sappia gestire ed organizzare le proprie risorse avviandosi alla quasi completa digitalizzazione. Necessario, quindi, anche avere un organico che contempli tali necessità e le nuove figure professionali che consentano la transizione. Non si tratta necessariamente di uno “svecchiamento” generazionale, bensì di preparazione, formazione, adeguamento alle nuove esigenze. E quando gli enti non trovano tali competenze al proprio interno le ricercano all’esterno, affidando, così, una serie di servizi nevralgici. Ecco una carrellata delle principali figure.
Il Community Manager, è colui che gestisce le pagine Istituzionali sui Social Media. Molti enti hanno attivato le pagine social su Facebook e Twitter, ma solo alcune hanno creato una Policy d’uso, che garantisce sia l’utente che il gestore (e l’Ente). È uno dei nuovi modi di comunicare, e per una pubblica amministrazione coi soldi risicati per le attività di pubblicità e comunicazione, il miglior modo per raggiungere una larga fetta di persone.
D’altronde, se su facebook ci sono 30 milioni di italiani è giusto che la PA li incontri anche lì. Questi mezzi permettono anche la divulgazione di notizie utili e importanti, e, non ultimo, la gestione delle emergenze, come eventi naturali, o magari la chiusura delle scuole in tempo di covid.

Il Digital Strategic Planner è, invece, colui che gestisce il marketing del web ovvero che, rispetto alle potenzialità di internet, trova gli strumenti migliori e le soluzioni ottimali per fare pubblicità, per fare customer satisfaction, per monitorare eventi e fare promozione turistica.
Competenze che dovrebbe avere oggi il dirigente del settore Comunicazione, così come delineato nella legge 150/2000 che vanno al di là delle competenze richieste finora dal Dpr 422 del 2001.

Terza figura professionale è il Data Manager che è una figura ICT piuttosto che della comunicazione, ma che indubbiamente da oggi in poi sarà uno dei ruoli chiave della pubblica amministrazione trasparente.
In realtà nei vari CED ci sono già i programmatori e gli amministratori di database, ma il data Manager è una figura che conosce i termini tecnici dell’Open Data e sa come renderli davvero utili alla comunità. L’ Agenda Digitale obbliga alla pubblicazione sui siti web di dati aperti, ma, aldilà degli obblighi di legge, rendere i dati liberi deve essere una mission di partenza della PA. Un uso intelligente dei dati può favorire grandi opportunità per l’ottimizzazione dei servizi pubblici. Per far sì che al cittadino i dati aperti siano davvero utili occorre che siano anche gestiti e forniti in modo intelligente, cioè siano davvero accessibili.

 

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